martedì 20 maggio 2014

L'esercito proclama la legge marziale in Thailandia


L'esercito thailandese ha decretato la legge marziale nel Paese asiatico, al centro di nuove proteste e disordini dopo la recente destituzione della premier Yingluck Shinawatra. Mettendo in pratica quanto minacciato la settimana scorsa a seguito di un attentato costato aBangkok tre morti e una ventina di feriti: intervenire "con tutte le forze" se la crisi politica non fosse rientrata, come aveva avvertito il capo di Stato Maggiore, il generale Prayuth Chan-ocha Dopo i 28 morti e le centinaia di feriti degli ultimi scontri di piazza, i militari si sono dispiegati per le strade del centro di Bangkok, in particolare nei quartieri commerciali, alberghieri e nelle vicinanze delle stazioni tv. Il generale Prayuth Chan-ocha ha spiegato che la legge marziale restera’ in vigore fino a quando non torneranno a regnare pace e ordine e ha invitato i gruppi politici rivali a parlarsi "per trovare una via d'uscita" per il Paese. Ai dimostranti dei due schieramenti, il capo dell'esercito ha fatto sapere che possono rimanere nei loro luoghi di protesta, a patto che si comportino in maniera pacifica e smettano di marciare. Il leader degli antigovernativi, Suthep Thaugsuban, ha consegnato un mazzo di fiori agli ufficiali dell'esercito dispiegati nella sede del governo a Bangkok e i suoi sostenitori hanno lasciato la struttura, occupata una settimana fa. Il capo dell'esercito ha motivato l'intervento dei militari con la necessita' di salvaguardare anche la fiducia degli investitori, messa alla prova da oltre sei mesi di instabilita' politica e conseguente crisi economica. Ma la reazione dei mercati alla legge marziale non e' stata positiva: pesanti perdite alla Borsa di Bangkok e moneta, il bath, decisamente traballante. Il primo ministro thailandese ad Interim, Niwattumrong Boonsongpaisan, ha convocato un incontro di emergenza del gabinetto e si e' rivolto all'esercito chiedendogli di agire nel rispetto della Costituzione. "Ogni azione deve seguire un percorso di pace, senza violenze, discriminazioni e nel rispetto della legge", e' scritto in un comunicato del premier. Il capo dell'esercito ha decretato anche la censura dei media. " E' fatto divieto a tutti i media di riportare o diffondere notizie o immagini dannose per l'interesse nazionale", secondo una dichiarazione su tutti i canali tv e radio. Tolte le antenne a dieci canali televisivi accusati di "distorcere l'informazione" e "aggravare il conflitto". Tra le tv sanzionate, il canale satellitare BlueSky vicino all'opposizione e i pro-governativi AsiaUpdate e Udd. Le forze armate - secondo una tv da loro controllata - negano che la legge marziale sia la premessa di un nuovo colpo di stato (dal 1932, anno della fine dalla fine della monarchia assoluta, i militari sono stati all'origine di 18 colpi di stato in Thailandia). Per il momento, la vita quotidiana procede in un clima di quasi normalita': le scuole, le aziende e i siti turistici hanno aperto regolarmente. Il ministro della Giustizia, Chaikasem Nitisiri, ha detto ad Associated Press che l'esercito non ha consultato il premier prima di dichiarare la legge marziale, ma ha sottolineato che l'esecutivo continua a governare. "Le questioni di sicurezza saranno gestite esclusivamente dalle forze armate e dipende da loro se la situazione si intensifichera’ o si risolvera' Non c’e’ nessun motivo di panico”.

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