Il Khon, dramma danzato con uso di maschere risale al XV secolo. Si pensa abbia avuto origine dal Nang Yai, il teatro delle ombre, con la sostituzione delle marionette con attori. Infatti, fino a qualche anno fa, la scenografia tradizionale prendeva uno schermo bianco come fondo-scena. Il Khon, trae la sua storia dal Ramakian, la versione tailandese del poema epico indiano Ramayana integrato con le scritture buddhiste e con l´epica giavanese Srivijaya, elaborata dal re Rama I, il fondatore della dinastia Chakri. L’episodio della vita di Rama più frequente narrato è quello del rapimento di Sita, la sposa di Rama, da parte del demone Tosakan e della successiva liberazione grazie all’aiuto di Hanuman, il Dio con la testa di scimmia.. La recitazione e la danza sono inseparabili, e ogni passo ha un significato preciso, che viene sottolineato dalla musica definita con precisione a suggerire il camminare, il marciare, il ridere ecc L´orchestra (piphat) è formata da: pi-nai (oboe), kong wong (piccoli gong), raned-ek (xilofono), tapone e klong tad (due strumenti a percussione) e ching (piccoli cembali). Dei sette toni della scala thailandese, solo cinque sono maggiormente usati e questo avvicina la musica dell’orchestra thailandese alla musica pentatonica cinese e al gamelan giavanese slendro Fino al 19 ° secolo, il Khon era fatto solo da uomini che interpretavano entrambi i ruoli maschili e femminili. Mentre dalla metà del 1800, gli uomini e le donne apparivano sul palco insieme. Gli attori sono spesso mascherati e non possono parlare, quindi i versi narrativi vengono recitati e cantati da un coro (il khon-pak). che si siede con l'ensemble musicale di accompagnamento. I principali interpreti maschili e femminili non indossano maschere e occasionalmente possono parlare. Le maschere di cartapesta altamente decorate sono opere d'arte e ritraggono perfettamente le personalità dei personaggi. I personaggi principali possono essere identificati dai colori predominanti dei loro costumi. Phra Ram, l'eroe indossa il verde. Suo fratello Phra Lak, indossa l’oro e Hanuman il dio-scimmia, si veste di bianco. I praticanti sono quasi tutti giovanissimi, perche' dopo una certa eta' e' difficile abituare il corpo alle contorsioni in base alle quali un danzatore viene giudicato; le dita, ad esempio, devono piegarsi all'indietro fino a toccare il polso. In una danza khon, le maschere, il trucco pesante e gli elaboratissimi costumi ricoperti di gemme relegano in secondo piano la personalita' dei danzatori, ogni gesto e' altamente stilizzato e immediatamente riconoscibile da un esperto , e una danza puo' durare anche otto ore. Il khon non e' mai stato una forma d'arte destinata alle masse.
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