Cleveland (Ohio) Centinaia di persone si danno appuntamento per le cinque del pomeriggio all’incrocio tra la East 105th Street e la Euclid Avenue. Giornalisti, fotografi, autorità, agenti di polizia e curiosi, tutti in attesa che si accenda prima la luce verde e poi quella rossa di quello strano aggeggio piantato sull’asfalto. E’ il 1914, un secolo fa. Entra in funzione il primo semaforo elettrico della storia, azionato a distanza da un poliziotto in una cabina di comando. Quelle luci, alle quali più tardi si unirà anche il giallo, si accenderanno negli anni a venire, sempre più numerose, in tutto il mondo. L’inventore di quella scatola metallica luminosa che ci dà il via per premere il piede sull’acceleratore o che ci obbliga a schiacciare il freno è James Hoge. Dopo di lui, il pioniere delle traffic lights, arriverà, sei anni più tardi William Potts, con il primo semaforo automatico, e nel 1923 l’afroamericano Garret Morgan brevetterà il terzo segnale luminoso di colore giallo. Una rivoluzione che ben presto si allargherà a macchia d’olio sulle strade di tutto il mondo, a cominciare da New York. Nel Vecchio Continente il primo semaforo si accende nel 1922 a Parigi. Poi, a catena, la novità fa la sua comparsa ad Amburgo, a Berlino, a Londra. In Italia occorre attendere il 1925 per vedere in azione il primo semaforo, a Milano, all’incrocio tra Piazza Duomo, via Orefici e via Torino. Tre colori, dunque, e solo quei tre si possono accendere nei semafori, il verde, il rosso e il giallo, secondo una convenzione universalmente riconosciuta. Ma non tutte le Nazioni utilizzano la sequenza cromatica allo stesso modo. Se in Italia il giallo segnala l’imminente obbligo di stop, in altri Stati viene usato anche in combinazione con il rosso per indicare l’avvicinarsi del via libera. Un’altra tappa importante nella storia dei semafori è datata 1961, quando a Berlino venne installato il primo semaforo per i passaggi pedonali. Anche in questo caso, il ‘contagio’ sarà universale. In Thailandia le prime sei serie di semafori ad accensione automatica si videro a Bangkok nel 1963. I semaforivennero installati in 43 incroci attorno alla capitale. Altri 40incroci vennero programmati con i semafori l'anno successivo. La Thailandia differisce da alcuni paesi, per quanto riguarda l'uso dei semafori perché i conducenti possono girare a sinistra con la luce rossa in sicurezza. Questo vale per tutti i semafori a meno che non ci siaun cartello che indica che non è consentito. Da decenni, ormai, il semaforo è parte integrante, e molto utile, dell’arredo urbano. E lo rimarrà ancora a lungo, almeno fino a che l’auto che si guida da sé e si ferma all’incrocio per dare la precedenza non sarà una realtà.
martedì 10 giugno 2014
Il semaforo compie 100 anni, in Thailandia arriva nel 1963
Cleveland (Ohio) Centinaia di persone si danno appuntamento per le cinque del pomeriggio all’incrocio tra la East 105th Street e la Euclid Avenue. Giornalisti, fotografi, autorità, agenti di polizia e curiosi, tutti in attesa che si accenda prima la luce verde e poi quella rossa di quello strano aggeggio piantato sull’asfalto. E’ il 1914, un secolo fa. Entra in funzione il primo semaforo elettrico della storia, azionato a distanza da un poliziotto in una cabina di comando. Quelle luci, alle quali più tardi si unirà anche il giallo, si accenderanno negli anni a venire, sempre più numerose, in tutto il mondo. L’inventore di quella scatola metallica luminosa che ci dà il via per premere il piede sull’acceleratore o che ci obbliga a schiacciare il freno è James Hoge. Dopo di lui, il pioniere delle traffic lights, arriverà, sei anni più tardi William Potts, con il primo semaforo automatico, e nel 1923 l’afroamericano Garret Morgan brevetterà il terzo segnale luminoso di colore giallo. Una rivoluzione che ben presto si allargherà a macchia d’olio sulle strade di tutto il mondo, a cominciare da New York. Nel Vecchio Continente il primo semaforo si accende nel 1922 a Parigi. Poi, a catena, la novità fa la sua comparsa ad Amburgo, a Berlino, a Londra. In Italia occorre attendere il 1925 per vedere in azione il primo semaforo, a Milano, all’incrocio tra Piazza Duomo, via Orefici e via Torino. Tre colori, dunque, e solo quei tre si possono accendere nei semafori, il verde, il rosso e il giallo, secondo una convenzione universalmente riconosciuta. Ma non tutte le Nazioni utilizzano la sequenza cromatica allo stesso modo. Se in Italia il giallo segnala l’imminente obbligo di stop, in altri Stati viene usato anche in combinazione con il rosso per indicare l’avvicinarsi del via libera. Un’altra tappa importante nella storia dei semafori è datata 1961, quando a Berlino venne installato il primo semaforo per i passaggi pedonali. Anche in questo caso, il ‘contagio’ sarà universale. In Thailandia le prime sei serie di semafori ad accensione automatica si videro a Bangkok nel 1963. I semaforivennero installati in 43 incroci attorno alla capitale. Altri 40incroci vennero programmati con i semafori l'anno successivo. La Thailandia differisce da alcuni paesi, per quanto riguarda l'uso dei semafori perché i conducenti possono girare a sinistra con la luce rossa in sicurezza. Questo vale per tutti i semafori a meno che non ci siaun cartello che indica che non è consentito. Da decenni, ormai, il semaforo è parte integrante, e molto utile, dell’arredo urbano. E lo rimarrà ancora a lungo, almeno fino a che l’auto che si guida da sé e si ferma all’incrocio per dare la precedenza non sarà una realtà.
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