Quasi ogni tailandese nel periodo della sua vita si fa’ monaco temporaneamente, a volte per qualche settimana, spesso per tre mesi, durante la stagione dei monsoni. L’ordinazione come monaco e quindi l’entrata nell‘ordine e’ normalmente vista come un costume che segna l’entrata da adulto nel mondo delle responsabilita’. Ci sono alcune caratteristiche che un giovane o un uomo devono soddisfare per poter accedere a questa ordinazione: occorre avere almeno 20 anni, avere ottenuto il permesso dai genitori, stare bene fisicamente, non avere malattie contagiose, non bisogna aver ucciso nessuno, non avere famiglia, essere libero da responsabilita’ economiche o debiti e aver frequentato un minimo di quattro anni di scuola. I motivi per cui questo accade possono essere diversi, ma sostanzialmente rimangono da secoli gli stessi: acquisire una profonda conoscenza delle scritture Buddhiste attraverso lo studio, le privazioni, la meditazione, progredire lungo il sentiero dell’illuminazione e rendere meriti ai genitori. Il motivo principale comunque e’ che spesso farsi monaco e’ visto come una obbligazione sociale. Se il figlio di una famiglia e’ ordinato, anche per un breve periodo mostra al mondo che i suoi genitori lo hanno allevato bene. Egli ricopre la famiglia di meriti e puo’ aiutarla a trovare il rispetto sociale. La famiglia ha allevato il giovane ed egli mostra la sua gratitudine facendosi monaco per in certo periodo di tempo. Accanto a questo sta anche il fatto che le famiglie tradizionali non accettano come genero un giovane che non abbia trascorso il suo periodo di monacato. Egli non e’ pronto per la societa’ per non essere stato anche brevemente, un monaco (Bhikkhu). Alcuni uomini poi cercano il ricorso alla Sangha quando si trovano in difficili situazioni spirituali. Questo puo’ includere anche bizzarre ragioni come essere perseguitato da fantasmi o dalla cattiva fortuna, oppure piu’ facilmente comprensibile cercare la verita’ spirituale. Essi cercano l’ammissione come monaco per studiare gli insegnamenti del Buddha con piu’ concentrazione di quella che potrebbe avere un uomo oberato dai problemi della famiglia e del lavoro. Puo’ anche essere visto come un modo per curare la depressione, l’ansia e lo stress. Villano, ricco, signore, agricoltore o appartenete alla corte reale, nessun maschio compreso il Re deve sottrarsi a questo evento. Re Rama IV, Mongkut, rimase monaco per 31 anni prima di salire al trono. I Buddhisti credono che diventare monaco sia la miglior cosa che un uomo possa fare nella sua vita qualunque sia la motivazione. L’importanza dell’ordinazione non e’ basata su quanto tempo un uomo rimane monaco, ma dal fatto che egli divenga tale, egli puo’ restare monaco per tutta la vita o in certe speciali situazioni come la morte di un genitore per un solo giorno. In entrambi i casi passa attraverso l’intera cerimonia di ordinazione e rimarra’ monaco a titolo pieno per l’intero tempo che stara’ nella Sangha. Molti uomini cercano di entrare nell’ordine dei monaci per il Phansa, spesso chiamata “Pentecoste Buddhista”. Il Phansa e’ la stagione delle piogge che normalmente parte con la luna piena di luglio e finisce con la luna piena di ottobre. I monaci contano la loro anzianita’ da quante Phansa hanno passato nell’ordine. L’ingresso nel monastero e’ per tradizione segnato dalla cerimonia di vestizione. Nei villaggi gli abitanti partecipano all’evento, in cui si mescolano la solennita’ religiosa con la gaia atmosfera di festa. Il futuro novizio, detto Nak, cranio e sopracciglia rasati indossa una tunica bianca simbolo di purezza. La cerimonia, che ricorda quella che si svolgeva ai tempi del Buddha comprende un’interrogazione in pali per accertarsi che non ci siano impedimenti all’ordinazione. A questa, anche se le ordinazioni sono gia’ state vagliate e studiate in precedenza, segue una votazione. Le donne non possono accedere a queste ordinazioni temporanee, per questo fanno del loro meglio a persuadere i figli ad ordinarsi. Le donne non guardano a questo come a una proibizione maschilista e sono spinte cosi’ ad accumulare il maggior numero di meriti possibile: la maggior parte delle persone che al mattino si possono vedere offrire cibo ai monaci sono donne. Se una donna crea abbastanza meriti in questa vita nascera’ nella prossima come uomo. Quando un monaco lascia l’abito per ritornare alla sua vita di laico e’ causa di dispiacere ed e’ sicuramente poco educato chiedere la ragione per cui ha lasciato l’ordine, in fondo i Thai credono che essere monaco e’ migliore di qualsiasi altra cosa, se uno e’ stato obbligato a interrompere questa vita e ‘ sfortunato.
giovedì 23 maggio 2013
Ordinazione a monaco (Upasampadā)
Quasi ogni tailandese nel periodo della sua vita si fa’ monaco temporaneamente, a volte per qualche settimana, spesso per tre mesi, durante la stagione dei monsoni. L’ordinazione come monaco e quindi l’entrata nell‘ordine e’ normalmente vista come un costume che segna l’entrata da adulto nel mondo delle responsabilita’. Ci sono alcune caratteristiche che un giovane o un uomo devono soddisfare per poter accedere a questa ordinazione: occorre avere almeno 20 anni, avere ottenuto il permesso dai genitori, stare bene fisicamente, non avere malattie contagiose, non bisogna aver ucciso nessuno, non avere famiglia, essere libero da responsabilita’ economiche o debiti e aver frequentato un minimo di quattro anni di scuola. I motivi per cui questo accade possono essere diversi, ma sostanzialmente rimangono da secoli gli stessi: acquisire una profonda conoscenza delle scritture Buddhiste attraverso lo studio, le privazioni, la meditazione, progredire lungo il sentiero dell’illuminazione e rendere meriti ai genitori. Il motivo principale comunque e’ che spesso farsi monaco e’ visto come una obbligazione sociale. Se il figlio di una famiglia e’ ordinato, anche per un breve periodo mostra al mondo che i suoi genitori lo hanno allevato bene. Egli ricopre la famiglia di meriti e puo’ aiutarla a trovare il rispetto sociale. La famiglia ha allevato il giovane ed egli mostra la sua gratitudine facendosi monaco per in certo periodo di tempo. Accanto a questo sta anche il fatto che le famiglie tradizionali non accettano come genero un giovane che non abbia trascorso il suo periodo di monacato. Egli non e’ pronto per la societa’ per non essere stato anche brevemente, un monaco (Bhikkhu). Alcuni uomini poi cercano il ricorso alla Sangha quando si trovano in difficili situazioni spirituali. Questo puo’ includere anche bizzarre ragioni come essere perseguitato da fantasmi o dalla cattiva fortuna, oppure piu’ facilmente comprensibile cercare la verita’ spirituale. Essi cercano l’ammissione come monaco per studiare gli insegnamenti del Buddha con piu’ concentrazione di quella che potrebbe avere un uomo oberato dai problemi della famiglia e del lavoro. Puo’ anche essere visto come un modo per curare la depressione, l’ansia e lo stress. Villano, ricco, signore, agricoltore o appartenete alla corte reale, nessun maschio compreso il Re deve sottrarsi a questo evento. Re Rama IV, Mongkut, rimase monaco per 31 anni prima di salire al trono. I Buddhisti credono che diventare monaco sia la miglior cosa che un uomo possa fare nella sua vita qualunque sia la motivazione. L’importanza dell’ordinazione non e’ basata su quanto tempo un uomo rimane monaco, ma dal fatto che egli divenga tale, egli puo’ restare monaco per tutta la vita o in certe speciali situazioni come la morte di un genitore per un solo giorno. In entrambi i casi passa attraverso l’intera cerimonia di ordinazione e rimarra’ monaco a titolo pieno per l’intero tempo che stara’ nella Sangha. Molti uomini cercano di entrare nell’ordine dei monaci per il Phansa, spesso chiamata “Pentecoste Buddhista”. Il Phansa e’ la stagione delle piogge che normalmente parte con la luna piena di luglio e finisce con la luna piena di ottobre. I monaci contano la loro anzianita’ da quante Phansa hanno passato nell’ordine. L’ingresso nel monastero e’ per tradizione segnato dalla cerimonia di vestizione. Nei villaggi gli abitanti partecipano all’evento, in cui si mescolano la solennita’ religiosa con la gaia atmosfera di festa. Il futuro novizio, detto Nak, cranio e sopracciglia rasati indossa una tunica bianca simbolo di purezza. La cerimonia, che ricorda quella che si svolgeva ai tempi del Buddha comprende un’interrogazione in pali per accertarsi che non ci siano impedimenti all’ordinazione. A questa, anche se le ordinazioni sono gia’ state vagliate e studiate in precedenza, segue una votazione. Le donne non possono accedere a queste ordinazioni temporanee, per questo fanno del loro meglio a persuadere i figli ad ordinarsi. Le donne non guardano a questo come a una proibizione maschilista e sono spinte cosi’ ad accumulare il maggior numero di meriti possibile: la maggior parte delle persone che al mattino si possono vedere offrire cibo ai monaci sono donne. Se una donna crea abbastanza meriti in questa vita nascera’ nella prossima come uomo. Quando un monaco lascia l’abito per ritornare alla sua vita di laico e’ causa di dispiacere ed e’ sicuramente poco educato chiedere la ragione per cui ha lasciato l’ordine, in fondo i Thai credono che essere monaco e’ migliore di qualsiasi altra cosa, se uno e’ stato obbligato a interrompere questa vita e ‘ sfortunato.
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