venerdì 2 agosto 2013

Gruppo etnico dei Mon (มอญ)


Il popolo Mon è orgoglioso della sua storia. Oltre ad avere introdotto il buddhismo theravada nella regione, tra il VI e l'XI secolo il regno Mon di Dvatavati dominò gran parte delle pianure centrali thailandesi e birmane. Oggi, molti mori fuggiti negli ultimi decenni dall'oppressivo regime birmano vivono come rifugiati nella zona di Sangkhlaburi. Qui, quasi un milione di persone parla la lingua mon e lotta per conservare il proprio patrimonio di tradizioni, cultura e indipendenza. La secolare rivalità tra birrnani e mon fu sfruttata dagli inglesi già all'epoca della colonizzazione della Birmania. Con la promessa dell'indipendenza, infatti, l'impero britannico si assicurò il sostegno dei Mon nella lotta contro l'etnia birmana dominante. Quando però nel 1948 la Birmania ottenne l'indipendenza, i Mon diedero il via a un'accanita campagna per l'autodeterminazione. Il risultato fu che le proteste vennero ben presto represse, i leader Mon uccisi e i loro villaggi rasi al suolo. E, nonostante la creazione di uno stato Mon semiautonomo nel 1974 e la dichiarazione di cessato fuoco nel 1996, gli scontri armati proseguono tuttora. Molti mon fuggono la violenza del regime del Myaninar attraversando la frontiera thailandese soprattutto intorno a Sangkhlaburi.Cosi, dei 47.000 abitanti della città, 23.800 appartengono a gruppi etnici diversi. Di questi rifugiati la Thailandia si limita a tollerare la presenza. Ai Mon per esempio vengono consegnati documenti d'identità thailandesi che paradossalmente non consentono loro quasi alcun diritto. I loro spostamenti sul territorio sono infatti sottoposti al controllo dei numerosi posti di blocco dislocati intorno a Sangkhlaburi e al Passo delle Tre Pagode. Molti Mon e Karen che vivono in quest'area lavorano inoltre per non più di 100 bath al giorno e vivono nel continuo timore di essere multati, deportati e persino aggrediti, tanto che alcuni di essi si sono autoimposti una specie di coprifuoco. Un’ importante passo avanti nell'acquisizione di diritti si è verificato nel 2006, con la concessione della cittadinanza da parte del governo thailandese a 2000 bambini Mon nati nel regno e residenti a Sangkhlaburi. Ma nel 2008 un violento giro di vite in Myanmar contro le proteste popolari e il disastro provocato dal ciclone Nargis hanno creato un nuova ondata di persone desiderose di lasciare il paese. Per i Mon del Myanmar, dunque, le sofferenze non sono finite e di continuo arrivano in Occidente notizie di arresti e violenze di ogni genere. Anche se nel 2012 le autorità birmane hanno raggiunto un accordo preliminare di pace con i ribelli della minoranza Mon, l'ultimo di una serie di cessate il fuoco firmati recentemente con diverse milizie etniche nell'ambito del processo di distensione lanciato dal presidente Thein Sein, questa popolazione si trova bloccata tra un paese che la reprime e un altro che le concede pochissimi diritti: per questo si teme che le fiere tradizioni e l'antica cultura dei Mon possano finire per essere totalmente assimilate e scomparire per sempre.

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