venerdì 20 dicembre 2013
Ya ba in Thailandia
Parlare della «ya ba» come di una nuova droga è parzialmente sbagliato, in effetti si tratta di una sostanza che è stata sintetizzata più di mezzo secolo fa e che ora è “riemersa.”“La «ya ba» è solo all’apparenza una nuova droga, in realtà la sua è una lunga e poco nobile storia. Sintetizzata per la prima volta da chimici giapponesi, il ”cristallo metanfetaminico” fu infatti introdotto sul mercato con il nome di “shabu” per la prima volta alla fine del secolo scorso, nel 1893.” (da Narcomafie febbraio 2000) Questa sostanza fu in seguito impiegata durante la II Guerra Mondiale dai tedeschi, dai kamikaze giapponesi e finalmente anche dai soldati alleati. Dopo la IIGuerra Mondiale questa droga prese piede principalmente nell’area del Pacifico, più precisamente in quella regione che ancora oggi è tristemente conosciuta col nome di Triangolo d’Oro. Una regione che era fra le maggiori produttrici di eroina, seconda soltanto all’Afghanistan. Già negli anni ’70 la Tailandia aveva messo questa sostanza al bando, avendo già riscontrato diversi decessi legati al consumo di tale sostanza, ma il vero Boom risale agli inizi degli anni ’90. Stando alle differenti fonti che ho consultato, all’origine del “ritorno in auge” della «ya ba»vi sarebbero i Wa, un gruppo etnico già fortemente implicato nella produzione di eroina in questa regione. Agli inizi degli anni ’90 i leader di questa etnia Wa s’accorsero che molto vicino ai territori da loro controllati esisteva un vasto mercato praticamente non sfruttato: la gioventù tailandese. Una gioventù che particolarmente fragile a causa dei repentini cambiamenti intervenuti nella società tailandese. Con una perfetta mossa di Marketing i Wa diversificano la loro produzione e la loro offerta, aggredendo la Tailandia con delle pillole di metanfetamine chiamate «ya ma» (o «ya maa»). Il tutto con il benestare della Birmania, paese dove molte delle pillole sono prodotte che è ben contenta d’ignorare i traffici dei Wa in cambio di “disordini in casa dei loro vicini,” inutile dire che fra i due paesi non scorre buon sangue. Abbastanza rapidamente la «ya ma» prende piede in Tailandia fino a diventare un gravissimo problema sociale. Nel 1996, in un tentativo di arginare il dilagarsi di questa droga il governo tailandese ha modificato il nome dell’anfetamina da «ya ma» a «ya ba». «Ya ma» significa “droga per i cavalli”, in quanto ogni sacchetto riportava l’immagine di un cavallo quasi a significare la straordinaria potenza di questa droga. Mentre «ya ba» significa la droga che fa impazzire. Si trattò di un tentativo atto a scoraggiare i tailandesi che vivevano nelle campagne dall’usare questa droga. Stando a quello che disse un portavoce del governo, molte persone nelle campagne avrebbero cominciato a fare uso di questa droga, diventandone così dipendenti, perché “traviate” dal nome che “suggeriva”: prendete questa sostanza e lavorerete come cavalli. Tale argomento è probabilmente discutibile, ma ciò non toglie che nessun nome potrebbe essere più appropriato di «ya ba» a: la droga che fa impazzire. In Tailandia la situazione è attualmente molto grave, la «ya ba» conta ormai, stando alle stime delle autorità tailandesi, circa 3 milioni di consumatori, e il tessuto sociale ne sta risentendo molto seriamente: violenze, automutilazioni, suicidi, descolarizzazione, ect. Le pillole thai, che hanno un forte odore di vaniglia e sono più piccole delle pasticche di ecstasy. Dapprima considerata al pari dell’ecstasy, questa nuova droga è poi risultata decisamente più pericolosa. Le pillole thai contengono delle metanfetamine e la loro struttura e simile a quella dell’ecstasy, ma queste due droghe non agiscono sulle medesime parti del cervello. La pillola thai facilita la produzione cerebrale di dopamina, una sostanza che provoca un intenso senso di piacere e di benessere. Il fatto che agisca sul centro dopaminico piuttosto che sulle fibre serotoniniche (come avviene con il MDMA dell’ecstasy) fa però salire considerevolmente la sua capacità d’indurre dipendenza. Si stima che la capacità a creare dipendenza psichica delle pillole thai si tre volte quella dell’ecstasy. Gli effetti durano dalle otto alle 24 ore, possono essere paragonati a quelli causati dall’abuso di crack. Le anfetamine tailandesi sono infatti un potente eccitante, che rende euforici, aumenta l’attenzione, la fiducia in se stessi e l’aggressività. L’abuso cronico provoca un nervosismo permanente, irascibilità e allucinazioni paranoiche che possono portare predisposizione alla violenza, rivolta sia verso se stessi che verso gli altri. Il consumatore perde l’appetito soffre di disturbi del sonno cronici e di gravi e irreparabili disordini psichiatrici (ad esempio perdita di memoria) accompagnati da depressioni.
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