venerdì 6 dicembre 2013

Sa Kaeo Refugee Camp


Il campo profughi di Sa Kaeo (noto anche come Sa Kaeo I o Ban Kaeng) è stato il primo campo di soccorso profughi organizzato sul confine tra Thailandia e Cambogia, stabilito dal governo tailandese con il supporto delle agenzie umanitarie internazionali tra cui le Nazioni Unite. E 'stato aperto nel mese di ottobre 1979 e chiuso all'inizio di luglio 1980. Al suo culmine la popolazione ha superato i 30.000 profughi, ma un censimento formale non è stato mai condotto. Il Vietnam invase la Kampuchea Democratica nel dicembre del 1978, e all'inizio del 1979 migliaia di cambogiani hanno attraversato il confine tra Thailandia e Cambogia in cerca di sicurezza e cibo. Dal maggio 1979 un gran numero di profughi allestirono accampamenti improvvisati a Kampot, Mairut, Lumpuk, Khao Larn e Ban Thai Samart vicino Aranyaprathet. Poi il 10 ottobre, 60.000 soldati Khmer Rouge e civili sotto il loro controllo, arrivarono a Khlong Wa e poco dopo a Khlong Gai Thuen. Questi rifugiati erano in una fase avanzata di esaurimento e malnutrizione ed era neccessario aiutarli. Il 22 ottobre 1979 il colonnello Sanan Kajornklam del Supremo comando Thai telefono’ a Martin Barber dell'UNHCR per informarlo che l'esercito thailandese intendeva condurre i cambogiani al confine nelle aree a sud di Aranyaprathet, in un luogo fuori dalla città tailandese di Sa Kaeo a circa 40 miglia all'interno del confine. L'UNHCR fu’ invitato a creare un centro di detenzione che avrebbe ospitato fino a 90.000 rifugiati. Il giornalista inglese Mark Malloch Brown insieme al suo assistente Thai Kadisis Rochanakorn dell'UNHCR individuarono un'area di 160.000 metri quadrati disabitata utilizzata per la coltivazione del riso. Il governo thailandese chiese all'UNHCR di fare i lavori di emergenza per l’allestimento del campo per i cambogiani. Brown prese un bulldozer e inizio’ a fare le strade nel fango, altri furono presi per scavare le latrine, i serbatoi dell’'acqua furono donati dalla Christian and Missionary Alliance (CAMA), che ha anche donato 100.000 pezzi di bambù e paglia per la costruzione di un ospedale, costruito in tutta fretta da 200 lavoratori thailandesi contrattati dallo stesso Brown a 2 dollari al giorno. Fu’ costruito un magazzino grezzo, il Catholic Relief Services dono’ la corda di plastica, le stuoie di paglia e i biberon. Con meno di un giorno di preavviso, l'UNHCR e le altre agenzie di volontariato in tutta fretta cercarono di costruire le infrastrutture di base per le migliaia di cambogiani gravemente malnutriti che erano arrivati​​. C’erano diverse centinaia di minori non accompagnati in questi primi gruppi di rifugiati. Il 24 ottobre ottomila rifugiati arrivarono ​​in autobus dagli insediamenti alla frontiera. Secondo il Dr. Hans Nothdurft, inizialmente, il campo non era che una zona boschiva recintata senza strutture abitative, senza acqua e nessun sistema fognario e per ogni persona erano disponibili circa 2,7 metri quadrati di spazio. Gran parte della zona era stata designata per ospedale da campo, solo qualche costruzione di bambù e tela forniva rifugio primitivo per circa 300 pazienti. Quando i primi rifugiati arrivarono, erano presenti solo tre medici e altri otto operatori sanitari. Lo stato di salute dei primi profughi a Sa Kaeo era terribile, per diversi mesi molti di loro erano morti di fame in montagna stretti a est da i vietnamiti e ad ovest dal confine chiuso con la Thailandia. Quasi 2.000 profughi gravemente malati o morenti furono ricoverati nella zona dell'ospedale nei primi giorni, il personale medico era assistito dai volontari che vennero da Bangkok organizzati dalla moglie dell'Ambasciatore degli Stati Uniti. Man mano che i profughi arrivarono, gli infermieri inviarono quelli che sembravano essere malati o morenti di fame nell’ospedale di fortuna che il dottor Levi Roque allesti’ infilando una corda che andava da un bulldozer a un palo per la tenda di tela, non c’erano letti, i rifugiati vennero sistemati su stuoie di paglia. I soldati Khmer Rouge erano mescolati con le donne e i bambini. Un giornalista disse: Non avevano l'aspetto di esseri umani ... ma assomigliavano un po’ agli animali selvatici ... dormivano rannicchiati fianco a fianco come bestie in gabbia ". I medici scrissero le istruzioni per la cura sul petto dei pazienti con pennarelli di diversi colori per i diversi trattamenti. Furono pressati in modo che, solo il personale medico qualificato poteva fare iniezioni e altri compiti normalmente svolto dai volontari americani dell’ambasciata. I giornalisti furono persuasi a trasportare secchi di liquido elettrolitico da paziente a paziente e cercare di convincerli a bere tazze del liquido. In mezzo al caos, i monsoni colpirono con rinnovata furia e molti rifugiati morirono dal freddo, cadendo sul terreno bagnato senza essere in grado di raggiungere l'ospedale. Ufficialmente, nel corso dei primi 14 giorni di funzionamento del campo morirono ogni giorno tra le 14 e le 42 persone, secondo il dottor Keith Dahlberg. Nei primi 8 giorni, la popolazione del campo è cresciuta ad oltre 30.000 persone. Dopo l’8 novembre, la mortalità è scesa a una media giornaliera di 3 o 4, oltre la metà delle quali è morta al di fuori dell'ospedale. Non vi era alcuna fonte naturale di acqua potabile e l'esercito thailandese ha dovuto portare l'acqua con i camion da Aranyaprathet. Il drenaggio nel campo era tale che poco dopo che i rifugiati arrivarono si e’ allagato e alcuni rifugiati troppo deboli per sollevare la testa, annegarono mentre giacevano sotto le tende fatte di fogli di plastica. Dalla fine di novembre 1979 circa 15 agenzie di soccorso thailandesi e internazionali, fornirono servizi a Sa Kaeo, tra cui la Thai Red Cross, il CICR ​​, MSF - Francia, la Christian and Missionary Alliance, World Vision, la Israeli Defense Force Catholic. e le istituzioni buddiste fornirono altri volontari come fecero diverse ambasciate . Numerosi individui svolsero volontariamente i loro servizi. Tra il personale medico di Sa Kaeo (fino a 60 medici e 170 altri operatori sanitari nei primi mesi del 1980) erano rappresentate diverse nazionalità, con diversi linguaggi, valori culturali e formazione medica, ma solo alcuni membri del team non avevano mai lavorato in un paese in via di sviluppo o non avevano mai visto la malaria e la grave denutrizione, due problemi prevalenti nel campo. I loro ripetuti inviti ai raggi x, un maggiore sostegno agli esami da laboratorio e la loro preferenza per le terapie farmacologiche costose riflettevano i valori culturali medici dei paesi sviluppati. L'acqua inizialmente portata dai camion al campo e conservata in fusti di alluminio, fu’ poi prelevata da tre pozzi profondi perforati durante la seconda settimana di funzionamento del campo e poi collegati attraverso una rete di tubazioni per la distribuzione dell'acqua in tutto l'accampamento. Una trincea di latrine fu’ scavata intorno al perimetro del campo. Le autorità sanitarie provinciali thailandesi fornirono il controllo degli insetti scaricando l'acqua stagnante e spruzzando insetticidi. L’ospedale da 1.200 letti era inizialmente fatto di un tetto di paglia senza pareti, in cui i pazienti giacevano su stuoie sul pavimento sporco con le cartelle cliniche e le soluzioni endovenose appese a un filo sopra di loro. In una settimana, però, le squadre improvvisarono una banca del sangue, una sala parto, allestirono reparti e un particolare centro nutrizionale. La fame di massa ha dominato le patologie mediche, il Marasma, il kwashiorkor, il beri-beri e l'anemia erano molto diffuse, con molti pazienti che mostrarono tutte e quattro, le carenze vitaminiche, in particolare di vitamina A e di vitamina B1 erano comuni. Anchilostoma e infezioni Ascaris aggravate dalla malnutrizione e dall’anemia, specialmente nei bambini, dissenteria sia bacillare che amebica anche complicata dallo stato nutrizionale di molti pazienti, i pidocchi e la scabbia endemici. La maggior parte dei rifugiati erano infettati dalla malaria e il 55 % dei casi sono stati diagnosticati come falciparum, gran parte di essa clorochina - resistente. Numerosi casi di malaria cerebrale e febbre Blackwater furono riscontrati, e alcuni casi di febbre emorragica a causa della dengue. Gran parte dei cambogiani a Sa Kaeo erano soldati Khmer Rouge e civili che erano stati costretti a fuggire con loro fino al confine. Questo è stato perché i Khmer Rossi erano desiderosi di spostare alcune delle loro truppe nel territorio protetto all'interno della Thailandia, dove avrebbero potuto ricevere cibo, cure mediche, riposare e recuperare le forze per combattere i vietnamiti. Era anche la politica ufficiale thailandese quella di mantenere campi separati per le popolazioni e i Khmer Rouge, dal momento che prestando loro aiuto era politicamente controverso e il governo thailandese considerava i Khmer Rouge l'unica forza in grado di attuare una significativa resistenza ai vietnamiti. I Khmer Rossi rapidamente replicarono le loro strutture di potere a Sa Kaeo e le loro truppe esercitarono quasi un completo controllo sui residenti del campo. Nel tentativo di mostrare il sostegno degli Stati Uniti alla risposta tailandese, il 9 novembre 1979 la First Lady Rosalynn Carter visitò il Sa Kaeo Refugee Camp con Richard Holbrooke, diversi membri del Congresso e una raffica di giornalisti, la sua visita è stata ampiamente pubblicizzata ed è apparsa sui telegiornali della sera di tutti i principali network statunitensi. In una clip andata frequentemente in onda, un rifugiato mori’ di fronte alla First Lady. Più tardi la First Lady ricordo’:" ho preso un bambino in braccio e poi l’ho messo giù su una coperta per terra, ma ha iniziato a piangere e quando mi sono voltata . . il bambino era morto, sono emotivamente sopraffatta. Visitare questo campo e vedere questa povertà e miseria e’ una situazione molto difficile per me moglie e madre, ora voglio andare a casa più in fretta possibile a dirlo a mio marito." Imbarazzato dall'impressione sfavorevole creata dal Sa Kaeo Refugee Camp, il governo thailandese chiese a Mark Malloch Brown dell'UNHCR di preparare un nuovo sito con un migliore drenaggio e più spazio. Alla fine di novembre 1979 il Khao - I- Dang Holding Center fu’ aperto. Il governo thailandese inizio’ immediatamente il trasferimento dei rifugiati da Sa Kaeo al Khao - I- Dang. Dal momento che la maggior parte dei rifugiati erano sotto il controllo dei Khmer Rouge, il governo thailandese li incoraggio’ a tornare nelle aree della Cambogia nordoccidentale sotto il controllo dei Khmer Rouge. Questo è stato visto come una grave violazione dei diritti umani da parte di molti operatori umanitari, tra cui il Preah Maha Ghosananda e il reverendo Peter L. Stagno, che misero in scena una protesta nel tempio buddista del campo nel mese di giugno 1980 e furono imprigionati dai militari tailandesi. Un altro campo, il Sa Kaeo II fu’ aperto nel luglio 1980, tutti i rifugiati furono trasferiti in altri campi o rimpatriati con la forza, oltre 7.500 di loro nelle zone controllate dai Khmer Rouge all'interno della Cambogia. Le immagini dei profughi morti o morenti al Sa Kaeo Refugee Camp furono trasmesse in tutto il mondo e gli aiuti internazionali cominciarono a fluire in Thailandia per assistere i rifugiati. Ciò inoltre genero’ la convinzione che la carestia era in tutta la Cambogia. Un articolo di prima pagina sul New York Times scriveva: "2,25 milioni di cambogiani muoiono di fame". La comunità internazionale rispose con grandi quantità di aiuti alimentari che furono consegnati ai cambogiani dal " Land Bridge " nel Nong Chan Refugee Camp.

1 commento:

  1. Sono Carlo Colombo, ho un figlio cambogiano arrivato in Italia attraverso la croce rossa internazionale. Dalle poche informazioni che sono riuscito ad avere dai suoi confusi racconti credo abbia soggiornato nel Campo Profughi di Khao-I-Dang Holding Center in Thailandia, istituito nel novembre 1979. Chiedo dove posso trovare ulteriori informazioni e documentazioni. Premetto, ho una foto scattata del periodo che lo rappresenta con un cartello in mano con scritto il suo nome. ringrazio chi mi potrà rispondere
    Carlo Colombo Canonica d'Adda BG

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