lunedì 2 dicembre 2013

AIDS in Thailandia


La corrente situazione.
Il primo caso di AIDS in Thailandia si è verificato nel 1984. La Thailandia è un esempio di un paese in via di sviluppo in cui la politica pubblica è stata efficace nel prevenire la trasmissione dell’HIV a livello nazionale. Nel 1990, un massiccio programma ha cominciato a controllare l'HIV, con visite trimestrali ai lavoratori e alle lavoratrici del sesso, con una campagna sull'uso del preservativo ha realizzato sostanziali riduzioni delle nuove infezioni da HIV e una diminuzione della prevalenza di malattie a trasmissione sessuale (malattie sessualmente trasmissibili). La Thailandia però, è anche un promemoria che il successo può essere relativo. Il paese è ben finanziato, ben sostenuto politicamente e i suoi programmi globali di prevenzione hanno salvato milioni di vite, riducendo il numero di nuove infezioni da HIV da 143.000 nel 1991 a 9.700 nel 2011 ma 490.000 persone in Thailandia vivono con l'HIV e 23.000 persone sono morte di AIDS o di malattie susseguenti all’AIDS nel 2011. La Thailandia potrebbe affrontare una recrudescenza del virus HIV e di AIDS nei prossimi anni, nonostante i risultati sorprendenti realizzati nel controllare l'epidemia a causa dell’aumento dei comportamenti sessuali ad alto rischio tra i giovani con il non uso del preservativo.
Stima della popolazione totale, luglio 2013 67.448.120.
Stima del numero di persone che vivono con l'HIV alla fine del 2011 490.000.
Adulti di età compresa tra 15 e oltre che vivono con l'HIV alla fine del 2011 480.000.
Donne di età compresa tra 15 e oltre che vivono con l'HIV alla fine del 2011 200.000.
Stima di adulti (15-49) contagiati da HIV alla fine del 2011 1,0 % .
Numero stimato di decessi per AIDS nel 2011 23.000.
La maggior parte delle infezioni da HIV in Thailandia si verificano attraverso il sesso non sicuro, in particolare tra i gruppi a rischio, come gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, le lavoratrici di sesso femminile e dei loro clienti, e i consumatori di stupefacenti per via parenterale. Il trattamento antiretrovirale (ART) nelle donne in gravidanza che frequentano cliniche prenatali è stato costantemente superiore al 90 per cento negli ultimi sei anni, questo ha ridotto notevolmente la trasmissione del virus HIV da madre a figlio.

La prevenzione dell'HIV e i gruppi interessati.
Nel nuovo millennio, ci sono stati segni di compiacimento; i programmi di prevenzione HIV/AIDS hanno ricevuto solo l'8 per cento del bilancio nazionale nel 2000 ed e’ aumentato al 13 per cento nel 2011. Attualmente, l’82 per cento stanziato viene speso per il trattamento piuttosto che per la prevenzione. Ci sono preoccupazioni che la scarsa attenzione alla prevenzione metta il pubblico a rischio, senza nuove campagne di prevenzione vi è il rischio che i messaggi per un sesso sicuro vengono dimenticati e una nuova generazione di giovani cresceranno inconsapevoli dei rischi che corrono. Il National AIDS Strategic Plan per il periodo 2012-2016, 'AIDS Zero', ha due grandi filoni: potenziare le iniziative di prevenzione dell'HIV in particolare tra i gruppi a rischio, mantenere le iniziative che già sono in atto delle quali si privilegia 'AIDS Zero' e la creazione di un fondo di prevenzione per l’HIV, con l'obiettivo di generare dei fondi domestici.

I giovani
Ci sono stati notevoli cambiamenti tra i dati raccolti nel 2008-2009 e nel 2010-2011: diminuisce la conoscenza dell'HIV, più persone fanno sesso con più partner e inoltre c’e’ un costante calo dell'uso del condom. Il più alto numero di malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate sono tra 15-24 anni, questo dato ci suggerisce che questa fascia di eta’ non ha recepito la campagna sul sesso sicuro. Il sesso prima del matrimonio è diventato più comune tra i giovani thailandesi, ma solo il 20-30 per cento dei giovani sessualmente attivi usano il preservativo costantemente. Il consenso dei genitori per la consulenza e i test volontari (VCT) se un giovane è sotto i 18 anni di età, riduce la natura riservata del test. Nel tentativo di affrontare questi problemi, una campagna televisiva è stata lanciata nel 2007, finanziata in parte da una sovvenzione del Global Fund. Gli annunci promovevano l'uso del preservativo tra gli adulti e gli adolescenti, ma la campagna non è stata ben accolta da tutti, sostenendo che avrebbe danneggiato la cultura tailandese e incoraggiato l'attività sessuale tra i teenagers.

I tossicodipendenti
La prevalenza dell'HIV tra quelli che si iniettano droghe è del 22 per cento.
La prevalenza dell’HIV tra le persone che si iniettano eroina e/o l'oppio è al 30-50 per cento.
L’uso del profilattico nel rapporto sessuale è solo al 46 per cento.
Dai primi anni di epidemia in Thailandia, la prevalenza dell'HIV tra quelli che si iniettano droghe è salito da 0 al 40 percento. Nonostante il dimezzamento al 22 per cento di oggi, ci sono ancora 40.300 tossicodipendenti in Thailandia. In seguito a un forte intervento del governo con un giro di vite sul traffico di droga nel 2003 anche i consumatori di droga sono stati marcati come 'criminali', rendendo più difficile le campagne di prevenzione indirizzate a queste persone. Per far fronte a questo, progetti come CHAMPION - IDU stanno utilizzando il concetto di utenti educatori (PES) per accedere a queste persone difficili da raggiungere. Il ruolo dei PE è quello di informare ed educare i consumatori per via parenterale sulla prevenzione dell'HIV e aiutarli ad accedere ai servizi per l’HIV. Il Comitato Nazionale AIDS ha approvato una politica di riduzione del danno nel 2010 e il Piano Nazionale AIDS 2012-2016 s’impegna alla sua realizzazione con il sostegno di organizzazioni non governative e dei progetti come CHAMPION- IDU. Si auspica che le politiche di questo tipo abbiano la priorità sulla linea dura in modo che i tossicodipendenti non vengano emarginati dai servizi HIV.

Gli omosessuali
Tra gli uomini che hanno rapporti con altri uomini, la prevalenza dell’HIV è stata del 20 per cento nel 2010 (Bangkok, Phuket e Chiang Mai) del 31,3 per cento nel 2010 nella sola capitale Bangkok e il 41 per cento delle infezioni totali da HIV in Thailandia. Gli uomini che fanno sesso con altrii uomini sono attualmente un gruppo a rischio importante in Thailandia, uno studio pubblicato nel 2013 ha descritto la prevalenza di HIV tra i MSM a Bangkok come un 'epidemia esplosiva', la prevalenza di HIV è più alta nelle grandi città turistiche come Bangkok, Phuket e Chiang Mai, ma anche nelle province remote, i MSM hanno un tasso molto più alto di infezione da HIV rispetto alla popolazione generale. La prevalenza dell’HIV tra le persone transgender in Thailandia è molto inferiore al 10 per cento. The Rainbow Sky Association of Thailand è la prima organizzazione gay del paese e coordina la più grande rete di utenti educatori MSM in Thailandia. A parte la creazione di centri di comunità locali per gli uomini che fanno sesso con altri uomini in tutto il paese in cui gli MSM possono incontrarsi e socializzare, la Rainbow Sky Association istruisce persone dell’ambiente che forniscono programmi di prevenzione mirati nelle loro comunità ad altri MSM.

Gli immigrati
Sono 5 milioni i lavoratori migranti che vivono in Thailandia e la prevalenza di infezioni da HIV tra gli immigrati provenienti dalla Cambogia e’ del 2,15 per cento, dal Myanmar del 1,16 per cento e dal Laos dello 0,51 per cento. Gli immigrati costituiscono una parte importante della forza lavoro della Thailandia, ma le difficoltà che comunemente hanno, come ad esempio le difficoltà linguistiche, le condizioni di lavoro, di sfruttamento e le frequenti migrazioni possono impedire loro di accedere alle informazioni sull’HIV e l’AIDS e all’assistenza sanitaria, la conoscenza dell’HIV e dell’AIDS tra questo gruppo è estremamente povera. I migranti sono anche più propensi a pagare per fare sesso e avere più partner non regolari, questo aumenta sia il rischio che possano essere infettati e sia che possano diffondere l'infezione ad altre aree del paese. Il governo thailandese ha riconosciuto i problemi affrontati da questo gruppo a rischio e nel Piano Nazionale AIDS per il periodo 2012-2016, hanno dichiarato che i farmaci antiretrovirali saranno a disposizione di tutte le persone che vivono in Thailandia a prescindere dalla nazionalità. Un memorandum è stato firmato da sei nazioni vicine per collaborare a ' ridurre la vulnerabilità dell’HIV associato al movimento della popolazione'.

I lavoratori del sesso
l’1,8 per cento delle prostitute thaiilandesi ( FSWs ) vivono con l'HIV.
La prevalenza dell'HIV tra le prostitute straniere è molto difficile da controllare.
Il lavoro sessuale è illegale in Thailandia, ma ci sono ancora migliaia di esercizi commerciali del sesso (CSE).
Secondo il più recente studio di questo tipo, a Bangkok nel 2007 la prevalenza dell'HIV tra i lavoratori del sesso freelance a Bangkok è stato del 19 per cento, mentre la prevalenza di HIV era sceso al 4,3 per cento negli esercizi commerciali del sesso in quello stesso anno. Questo dimostra la grande differenza di accesso alle informazioni sul virus HIV e i preservativi tra i freelancer e i lavoratori degli esercizi commerciali. Nel 2010, si è riscontrato che tra i lavoratori del sesso degli esercizi commerciali, solo il 50 per cento ha fatto un test HIV nel corso dell'ultimo anno e conoscono il loro risultato, e solo il 57 per cento sono stati raggiunti dai programmi di prevenzione dell'HIV. La natura illegale del lavoro sessuale negli esercizi rende difficile ai lavoratori della prevenzione dell'HIV, distribuire informazioni e preservativi in questo gruppo a rischio. Tuttavia si è riscontrato che il 96 per cento hanno usato il preservativo con i loro clienti, forse a causa anche del programma del condom '100 % ', che ha cominciato far rispettare l'uso del preservativo obbligatorio in tutti gli esercizi commerciali del sesso nel 1990. Un continuo progresso è stato fatto nel lavoro di prevenzione dell'HIV per le prostitute thailandesi a partire dal 2011: ora ci sono 185 cliniche STI/HIV; il progetto UNFPA’s Comprehensive Condom Programming (CCP) è stato attuato; e organizzazioni come la SWING stanno sostenendo i diritti degli uomini, delle donne e dei transessuali dell’industria del sesso.

Il trattamento per le persone che vivono con l'HIV.
Il 71 per cento delle persone che necessitano di un trattamento lo stanno ricevendo nel 2011.
Il 97 per cento dei quali sono adulti e il 3 per cento sono bambini.
Il 90 per cento della gente che prendono il trattamento antivirale è pagato dallo schema governativo per la salute e la sicurezza. La Thailandia segue l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), le linee guida per iniiziare i farmaci antiretrovirali (ARV) sono con i livelli di CD4 <350 cellule/mm3, piuttosto che il precedente 200 cellule/mm3 e la graduale eliminazione della stavudina (d4T). Quindi un grande budget per il trattamento è stato necessario dal 2010, questo riflette il fatto che il 74 per cento del bilancio nazionale per l'HIV/AIDS sia speso per il trattamento. La produzione di farmaci generici a basso costo (GPO – VIR) in Thailandia ha permesso al governo di ottenere alcuni antiretrovirali a prezzi molto più bassi. Nel novembre 2006, il nuovo governo thailandese ha deciso di rilasciare una licenza obbligatoria per l'antiretrovirale Efavirenz. Il titolare del brevetto la Merck, stava già vendendo questo farmaco ad un prezzo non-profit di 1.400 baht al mese, ma con la produzione delle versioni generiche del farmaco, il governo potrebbe offrirlo ai pazienti per la metà di questo prezzo. Il governo a seguito di questa operazione, ha annunciato nel febbraio 2007, che avrebbe rotto anche il brevetto sul farmaco Kaletra, con la costernazione delle compagnie farmaceutiche. Nel mese di agosto 2010, il Ministero della Sanità pubblica ha esteso la licenza obbligatoria per l’Efavirenz e per il Kaletra fino a quando i loro brevetti saranno scaduti (agosto 2013 per Efavirenz e dicembre 2016 per il Kaletra). Il governo thailandese deve affrontare alcuni problemi per raggiungere l'obiettivo dell'accesso universale all’80 per cento delle persone che devono beneficiare del trattamento. Attualmente, il 60 per cento delle persone positive al test per l'HIV hanno già livelli bassi di CD4 nell’ordine di 100 cells/mm. Il governo ha quindi la priorità a migliorare la promozione e la qualità dei VCT, e la somministrazione di farmaci antiretrovirali immediatamente. Un'altra sfida nei prossimi anni sarà quella di allocare più tempo e denaro per la fornitura di farmaci antiretrovirali per i lavoratori migranti.

La strada da seguire
Insieme con paesi come il Brasile e Haiti, la Thailandia ha mostrato al mondo che è possibile per un paese in via di sviluppo dare una risposta efficace all'HIV e all'AIDS, ma nonostante tutti i suoi successi, ci sono ancora alcune regioni e gruppi pesantemente colpiti dall'epidemia. La compiacenza del governo durante la prima metà del millennio e la successiva carenza di programmi per la prevenzione si ritiene abbiano contribuito ad una mancanza di consapevolezza sull’HIV e l’AIDS. Un aumento nella trasmissione STD e dei comportamenti sessuali ad alto rischio specialmente tra i giovani, significa che vi è ora un timore che il paese sarà testimone di una seconda ondata dell’epidemia. Il National AIDS Strategic Plan per il periodo 2012-2016 mostra il suo impegno ad aumentare gli sforzi di prevenzione. Se viene presa rapidamente un'azione efficace, la Thailandia vedrà un calo delle nuove infezioni, in caso contrario i risultati conseguiti in Thailandia non avranno un impatto duraturo.

1 commento:

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