lunedì 13 gennaio 2014
Espressioni thaIandesi
Ci sono tre espressioni thai da ricordare: "mai pen rai" "pai-tio" e "sanuk". Nessuna delle tre puo' essere tradotta in italiano con esattezza, ma sono tutte importanti per capire il cuore e il carattere dei thailandesi. Mai pen rai si puo' rendere in italiano con "non preoccuparti", se dimenticate qualcosa che avevate detto di fare per un amico, egli rispondera' alle vostre scuse con "mai pen rai", intendendo "non importa, non ci pensare, sta' tranquillo". Questa espressione suggerisce oltre che una reazione specifica a una situazione, un'atteggiamento mentale. In questo senso puo' essere vista come un'estensione della filosofia buddista, una scrollata di spalle per le cose di poca importanza. Per un certo tipo di mentalita' occidentale puo ' essere un atteggiamento esasperante, soprattutto quando si applica a cose che noi consideriamo importanti. Per altri puo' far parte dell'atmosfera rilassata che troviamo in thailandia, la riluttanza a preoccuparsi esageratamente delle cose, soprattutto le cose sulle quali uno non puo' farci niente, la tendenza di accettare le difficolta', la preferenza per il sorriso anziche' per le lacrime. Sanuk significa "divertimento," l'amore che i thailandesi hanno per il sanuk, la loro gioia di vivere, sono profondamente radicati e insopprimibili e pervadono tutti gli aspetti della vita quotidiana. Senza rendersene conto , tendono a dividere le esperienze della vita in quelle che sono "sanuk" e in quelle che non lo sono o "mai sanuk". Andare al cinema e', a una festa, a un matrimonio, fare una visita ad un vecchio amico, mangiare una tazza di taglierini in un buon ristorante, fare un viaggio ecc. E' sanuk. Il lavoro, invece non e' sanuk, almeno nel caso che sia monotono e critica piu' grave di tutte "serio", una societa' manifatturiera giapponese tento' di riprodurre tali e quali in thailandia le tecniche di produzione che funzionavano benissimo in giappone, ma i thailandesi si "annoiavano" con la monotona routine e poiche' la noia e' inesorabilmente "mai sanuk", la fabbrica fini' sull'orlo del fallimento. Fu solo quando la direzione riusci' a mettere un po' di "sanuk" nei sistemi di produzione, filodiffusione, intervalli per fare uno spuntino, giochi e gare fra i vari reparti, che le cose cominciarono ad andare per il meglio. La passione dei thailandesi per il "sanuk" non e' indicativa di una mentalita' frivola o di un rifiuto di confrontarsi con gli aspetti meno gradevoli della vita; e' invece rilevatrice di un inveterato senso di gioia senza la quale la vita si ridurrebbe, agli occhi dei thailandesi, a qualcosa di scialbo e senza significato. Quando e' necessario sanno lavorare duramente (osservate le squadre che lavorano nelle strade, con le donne che sollevano gli stessi pesi degli uomini sotto il sole rovente), i lavoratori delle strade, con ogni probabilita', si faranno scherzi e inventeranno qualcosa per rendere meno monotona la routine quotidiana, ai thailandesi non interessa un lavoro senza "gioia". Pai-tio significa passeggiare, gironzolare senza un particolare scopo, andare a vedere cosa succede in giro, prendere una boccata d'aria, avvicinarsi ad un cinema per vedere la gente, significa cioe' un'infinita' di cose simili ma diverse. I posti per "pai-tio" sono i piu' disparati, i piu' tipici sono i mercati, dove tutti vanno a comprare qualcosa o solo per vedere. Mettiamola cosi: ogni volta che vedete un thailandese fuori di casa o dal posto di lavoro, salvo il caso che abbia un impegno serio e importante, e' molto probabile che stia andando "pai-tio".
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