sabato 31 agosto 2013
Il gruppo etnico degli Akha
venerdì 30 agosto 2013
Akha Swing Festival
Nella loro lingua gli Akha chiamano lo Swing Festival “Yehkuja”, che si traduce come “ Mangiare riso amaro” Questo significa che in questo periodo dell'anno, serve un’altro mese o più. alla raccolta e le persone cominciano ad essere impazienti per il nuovo raccolto di riso, sono dall’anno prima che aspettano. Fondamentalmente questa è l'ultima occasione prima che finisce il monsone per. rilassarsi un po' e godersi la vita. Gli Akha utilizzano un calendario con un ciclo di 12 giorni. Come in Cina, ogni giorno è rappresentato da un animale e certi rituali sono associati solo ad alcuni giorni. La maggior parte dei grandi festival Akha iniziano in un giorno di bufala. Lo Swing Festival inizia dopo nove cicli completi, quando 108 giorni prima avvenne la cerimonia della semina del riso in un giorno di bufala della tarda primavera. Tradizionalmente ogni villaggio ha un’altalena Akha che usano solo in occasioni speciali, come alla fine di agosto e all'inizio di settembre per la celebrazione del raccolto del riso. Le donne si vestono splendidamente, indossano molto argento e ognuna porta del cibo. La festa dura solitamente 4 giorni con canti, balli, si mangia e si dondola sull’altalena. Ogni villaggio all’entrata ha anche un cancello dello spirito, decorato con amuleti e sculture in legno, il cancello serve per proteggere il villaggio dagli spiriti maligni. Gli Akha sono animisti e credono negli spiriti, nel corso degli anni sono stati convertiti al cristianesimo e al buddismo che praticano in concomitanza alle loro credenze animiste. Il popolo Akha credono nell’adorazione dei loro antenati, pensano che dopo la morte di un anziano, questo diventa il loro tutore e si prende cura del loro benessere. Credono anche che i raccolti sono abbondanti grazie alle benedizioni dei loro antenati. La festa segna la fine del duro lavoro del diserbamento del riso e ci si avvia nella parte in discesa in attesa del raccolto ed è un momento di festa per tutti. Lo Swing Festival segna anche il passaggio dalla giovinezza all'età adulta, e durante la festività, le ragazze sono vestite coi copricapi che celebrano la loro transizione. Gli Akha dicono che sono venuti giù da Dio attraverso l’altalena. Questa è costruita da un anziano chiamato Mah Dzoeuh. Un villaggio che non ha questo anziano non può costruire un’altalena gigante o un cancello dello spirito. L’altalena viene usata per quattro giorni, poi la corda di vite intrecciata è avvolta intorno a uno dei quattro lunghi sostegni ed è lasciata lì finché non viene ricostruita l'anno successivo.
Il primo giorno, le famiglie celebrano riti privati per onorare i loro antenati. Al mattino le donne Akha nei costumi tribali, copricapi spettacolari ricoperti d’argento, gonne corte e larghi pantaloni neri, fanno un breve viaggio verso il "pozzo sacro" della comunità e ritornano con secchi d'acqua per la cottura dei cibi. Riso appiccicoso con sesamo nero, pollo al vapore, riso, vino e tè caldo sono offerti all'altare ancestrale e la notte ballano e cantano.
Il secondo giorno è il più importante di tutti i giorni. Esso coinvolge tutta la comunità e il sacerdote del villaggio, gli anziani della tribù conducono la cerimonia, smantellano la vecchia altalena eretta l'anno precedente e si dirigono verso la foresta per abbattere alberi da cui ricavare i pali di legno per fare una nuova altalena gigante. La nuova struttura deve utilizzare almeno due dei buchi dei pali del vecchio telaio e la sua ombra non deve cadere sulle case. Gli uomini fissano i quattro pali, li legano insieme in alto e fanno penzolare una lunga corda, con un anello all'estremità inferiore. Lo sciamano fa’ semplici offerte a ogni altare degli spiriti della terra, per evitare eventuali incidenti. Quando tutto è pronto lo sciamano fa’ un giro di prova sull'altalena e poi chi vuole può andare sull'altalena per i successivi due giorni. Gli uomini prendono una spinta da .un’amico, stanno in piedi con il piede sinistro infilato nell’anello e poi oscillano con dei calci dati con la gamba destra. Al contrario, le donne inseriscono una tavola attraverso l’anello e ripiegando con cura la gonna dietro la corda, saltano sedute sul tavolaccio e si danno le spinte pompando con entrambe le gambe. Mentre i più giovani, tendono a oscillare piu’ in alto che si può per arrivare storditi dal volo. I più anziani non possono cercare di andare molto in alto, ma oscillano avanti e indietro a diversi metri di altezza e cantano vecchie canzoni lamentose riferite alla perdita della loro terra molto tempo fa’ nelle pianure del sud della Cina. Oltre all’altalena principale del villaggio, le famiglie costruiscono piccole altalene nei propri cortili per l'uso dei bambini. Alcuni villaggi erigono anche una ruota panoramica a quattro posti sistemata accanto all’altalena gigante. In questa seconda notte, una troupe di giovani, di solito per lo più ragazze, eseguono una ritmica martellante con tubi di bambù, vanno di casa in .casa per tutta la notte, finendo la mattina presso la casa dello sciamano, dove vengono invitate a consumare un pasto
Il terzo giorno, ogni famiglia organizza una festa. Il menu’ e’ il maiale fatto in casa e bottiglie di whisky vengono stappate. La musica e le danze tribali continuano fino a notte fonda.
Il quarto e ultimo giorno, il sacerdote del villaggio decreta la fine della cerimonia.
Tuttavia, queste tradizioni sono in via di estinzione. Ignorando il proprio dialetto e i propri costumi, molti giovani Akha adesso crescono parlando prevalentemente thailandese, migrano verso le città per trovare lavoro, e adottano abiti moderni. Inoltre, molti degli abitanti dei villaggi Akha sono stati convertiti al cristianesimo, portando le tradizionali altalene e le altre tradizioni a essere rimosse. Sebbene alcune ONG come l’Akha Asia Cultural Organization stanno aiutando a preservare queste tradizioni culturali uniche come lo Swing Festival.
giovedì 29 agosto 2013
Chiang Mai International Lantern Festival
Quest'anno, Chiang Mai ha lanciato il Festival Internazionale delle Lanterne, che ha avuto inizio il 21 agosto e continua fino al 29 agosto. Da non confondere con il famoso Yi Peng Lantern Festival che si svolge nel mese di novembre, questo nuovo evento si propone di promuovere il turismo a Chiang Mai durante la bassa stagione, in particolare per i visitatori provenienti da altri paesi dell'ASEAN come la Cina, Singapore e Malesia. L'obiettivo della manifestazione è quello di celebrare l' 81 ° compleanno di Sua Maestà la Regina, ma anche per promuovere Chiang Mai come attrazione turistica durante la bassa stagione. Il festival mette in mostra lanterne di tutte le forme e dimensioni da tutto il mondo. Ad esempio da Giappone, Corea, Vietnam, India e Sri Lanka. Lanterne giganti sono state collocate in varie zone lungo tutto il fossato che circonda la città vecchia di Chiang Mai, l'ingresso principale alla città vecchia di Chiang Mai, la Thapae Gate è diventata una vetrina internazionale della lanterna. Ci sono lanterne con diverse stili che rappresentano almeno sei paesi. Inoltre si svolgono anche diversi spettacoli musicali e culturali sul palco che hanno arricchito l'interesse del festival.
Lanterne Giapponesi.
Le lanterne Giapponesi vengono utilizzate per decorare in varie occasioni tra cui il Capodanno o vengono appese di fronte ai ristoranti. Ci sono anche molti festival in Giappone che includono una varietà di stili di lanterne.
Il Tanabata Festival: un festival per la di benedizione dalle stelle.
Il Kanto Festival: un festival per direi grazie a Dio per aver dato un raccolto abbondante.
Le lanterne dello Sri Lanka.
In Sri Lanka, c'è un festival il giorno di Visakha Puja chiamato Vesak. Il popolo dello Sri Lanka illumina le loro case, strade e luoghi pubblici con le lanterne colorate a simboleggiare la luce della saggezza del Buddha.
Le lanterne indiane.
In India,si svolge un festival della luce chiamato "Diwaii". E' la più grande e la più importante festa, perché si svolge per il nuovo anno indù. Inoltre, si tratta di una festa di famiglia, per la gioia e la celebrazione di qualcosa di nuovo e migliore nella vita. Durante questo periodo, gli indiani puliscono le loro case e aprono le finestre per accogliere "Phra Laksmi", la dea della ricchezza. Case, negozi ed edifici governativi sono adornati con lanterne dalle diverse forme con luci abbaglianti e lampade a petrolio di terracotta conosciute come "Diya”.
Le lanterne in Vietnam.
La cultura della lanterna vietnamita è stata influenzata dalla Cina ed è evidente nei sui numerosi modelli unici. Nella provincia di Kwang] Nam nell’antica città di Hoi An, c’e’ una strada che è conosciuta come la "Via delle Lanterne", perché è piena di negozi che vendono lanterne colorate di varie forme.
Le lanterne Lanna.
Le persone Lanna usano le lanterne per l'illuminazione e le offerte nelle feste e rituali come il Yi Peng festival e il tradizionale culto di Phra Ked Keaw Chulamanee, dove vengono lasciate in cielo centinaia di lanterne.
Le lanterne cinesi.
La lanterna ha origine più di 2000 anni fa’ in Cina e da un elemento funzionale e necessario e’ diventato un segno decorativo di felicità. I cinesi di solito decorano le loro case con lanterne rosse per tutto l'anno. Essi credono che dà agli dei la capacità di vedere le loro case. Le lanterne ispirano anche la felicità, la prosperità e la ricchezza per tutti nelle case. Inoltre, il tradizionale colore rosso è il colore di buon auspicio e di fortuna.
mercoledì 28 agosto 2013
Jim Thompson House Museum (Bangkok)
martedì 27 agosto 2013
Jim Thompson il re della seta
lunedì 26 agosto 2013
La seta in Thailandia
domenica 25 agosto 2013
La seta di Han Ban Sai (ผ้า ไหม บ้าน หัน ทราย) Sakaeo
La seta di Han Ban Sai (ผ้า ไหม บ้าน หัน ทราย) viene prodotta soprattutto all’Han Sai Village del Sub-distretto Han Sai (Aranyaprathet). Si tratta di un tessuto prodotto a mano in modelli tradizionali con delicatezza e unicità. La seta è una fibra proteica di un insetto con la quale si possono ottenere tessuti tendenzialmente pregiati. La seta viene prodotta da alcuni insetti dell'ordine dei lepidotteri. E’ formata dalla copertura o ragnatela di fili emessa da questi insetti per proteggersi prima di diventare adulti. Nell’uso commerciale col termine seta ci si riferisce quasi esclusivamente al tessuto prodotto dalla crisalide di diverse specie di farfalle del genere Bombix mori, famiglia delle Bombicidae, comunemente chiamate bachi da seta, assicurando cosi’ la sopravvivenza di questo particolare tessuto. I bachi da seta si cibano delle foglie del gelso, che riesce a sopravvivere alle cattive condizioni dell’area, da ricordare che la maggior produzione di seta si e' avuta e si ha nel nordest. Il gelso fa parte della famiglia delle Moraceae, composta da circa 1,000 specie di piante decidue e sempreverdi, suddivise in circa 40 generi. Queste piante vivono per lo piu’ in regioni tropicali e subtropicali. I bachi da seta si cibano quasi esclusivamente delle foglie del gelso bianco (Moraceae alba)..La seta e’ il filamento continuo di protezione che si sviluppa attorno a ciascun insetto piccolo. Alla fine della muta i bachi da seta vengono posti su vassoi di bambu’ detti jo dove formano la bava filamentosa che forma il bozzolo dal quale si ricavera’ la seta. Prima della stagione delle piogge la femmina depone circa 500 uova dalle quali escono bruchi pelosi che si cibano solo di foglie di gelso. Dopo aver ucciso la crisalide i bozzoli vengono immersi nell’acqua bollente per eliminare la sostanza appiccicosa che avvolge la seta. I bozzoli vengono poi battuti con una sorta di scopa a cui restano attaccati i fili di seta che l sono quindi raggruppati in numero da tre a quindici e vengono formare delle matasse. Ogni bozzolo fornisce circa 600 metri di filo, la seta grezza si ottiene da un filo ancora avvolto in uno strato vischioso. Il filo non lavorato e’ di color giallo vivo, prima di essere tinto va lavato in un decotto di scorza e foglie di banano. Le tinture tradizionali impiegate sono l’indaco le bacche di krajai e le radici di thalang.. Un telaio antico comincia poi a tesserli nel favoloso tessuto. In molti villaggi del Nordest la produzione della seta in tutti questi secoli e’ cambiata di poco.( Foto di สมพร มโนรัตน์)