C’era una volta un giovane dall’apprendimento prodigioso, in grado persino di comprendere il linguaggio degli uccelli. Questa sua dote suscitò l’invidia del dio Kabil Maha Phrom il quale, sceso sulla terra, pose al giovane tre indovinelli. Se il ragazzo non avesse trovato le risposte esatte entro sette giorni, come conseguenza avrebbe perso la testa; in caso contrario il dio gli avrebbe offerto la propria. Il giovane, trovatosi in estrema difficoltà, decise di riparare in un luogo remoto per darsi la morte, piuttosto che sottostare alla vergogna della sconfitta. Si fermò quindi ai piedi di un alto albero e ascoltò casualmente il discorso di un’aquila che stava cercando di consolare i suoi piccoli affamati: ben presto avrebbero avuto l’opportunità di saziarsi col corpo del giovane che aveva perso la scommessa col dio. Per soddisfare la curiosità dei suoi aquilotti, mamma aquila raccontò loro la storia della scommessa, e si fece sfuggire le risposte agli indovinelli posti dal dio. Il giovane, venuto così a conoscenza della verità, riuscì a vincere la scommessa e il dio fu costretto a privarsi della testa. La testa in questione era, tuttavia, molto pericolosa: se avesse toccato terra si sarebbe verificata un’esplosione, e se fosse precipitata in mare tutta l’acqua si sarebbe prosciugata a seguito di un incredibile calore. Venne allora riposta in una caverna nel paradiso delle divinità. Da quel momento ogni anno, durante il Songkran, una delle sette figlie del dio a turno, porta in processione la testa del padre, seguita da una moltitudine di divinità, circumambulando come fa il sole attorno al monte Meru, sede delle divinità del pantheon buddista.”
venerdì 12 aprile 2013
Storia del Songkran
C’era una volta un giovane dall’apprendimento prodigioso, in grado persino di comprendere il linguaggio degli uccelli. Questa sua dote suscitò l’invidia del dio Kabil Maha Phrom il quale, sceso sulla terra, pose al giovane tre indovinelli. Se il ragazzo non avesse trovato le risposte esatte entro sette giorni, come conseguenza avrebbe perso la testa; in caso contrario il dio gli avrebbe offerto la propria. Il giovane, trovatosi in estrema difficoltà, decise di riparare in un luogo remoto per darsi la morte, piuttosto che sottostare alla vergogna della sconfitta. Si fermò quindi ai piedi di un alto albero e ascoltò casualmente il discorso di un’aquila che stava cercando di consolare i suoi piccoli affamati: ben presto avrebbero avuto l’opportunità di saziarsi col corpo del giovane che aveva perso la scommessa col dio. Per soddisfare la curiosità dei suoi aquilotti, mamma aquila raccontò loro la storia della scommessa, e si fece sfuggire le risposte agli indovinelli posti dal dio. Il giovane, venuto così a conoscenza della verità, riuscì a vincere la scommessa e il dio fu costretto a privarsi della testa. La testa in questione era, tuttavia, molto pericolosa: se avesse toccato terra si sarebbe verificata un’esplosione, e se fosse precipitata in mare tutta l’acqua si sarebbe prosciugata a seguito di un incredibile calore. Venne allora riposta in una caverna nel paradiso delle divinità. Da quel momento ogni anno, durante il Songkran, una delle sette figlie del dio a turno, porta in processione la testa del padre, seguita da una moltitudine di divinità, circumambulando come fa il sole attorno al monte Meru, sede delle divinità del pantheon buddista.”
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